Ore 4:00 suona la sveglia. Il giorno della partenza è finalmente arrivato. La valigia è sistemata a metà. Che ho dimenticato? La mamma è sveglia, inizia ad urlare. Ancora 20 minuti e poi libertà. Ore 5:00 il raduno. Il liceo è avvolto nella penombra. Il sole ancora dorme (beato lui). Ore 5:30 partenza, almeno così era da programma. Sono ancora le 6:00 e il motore del pullman segue un ritmo costante: noi no, c’è tanta agitazione. Finalmente si parte, pronti per andare alla conquista di nuovi territori in nome dell’ Epifanio Ferdinando. Napoli, Roma, Ravenna, Vienna e Cracovia, sono queste le terre che abbiamo esplorato, mete che ci hanno permesso di attraversare non solo il nostro territorio italiano, ma anche quello europeo, cercando di apprendere e conoscere nuove cose. Viaggiare ci piace, è un dato di fatto, e l’occasione di poter fare didattica in un clima diverso attrae molto non solo noi ragazzi. Durante queste occasioni è possibile creare dei ricordi che rimarranno impressi nella nostra mente per tutta la vita. Sono diversi gli ambiti toccati durante i viaggi: dal patrimonio artistico delle città fino alla scienza di planetari e musei. Ma al di là delle conoscenze che questi viaggi possono dare, sono sicuramente dei momenti che possono rafforzare i rapporti che abbiamo con i nostri compagni, e anche con i nostri professori, momenti che ricorderemo per sempre e che non potremo vivere per tutta la vita. Per questo, finché abbiamo l’opportunità dobbiamo viverli a pieno, e un giorno, ripensandoci, avremo la nostalgia di quelle belle giornate trascorse a visitare città, a far finta di ascoltare ciò che le guide dicevano, aspettando solo il momento in cui potevamo camminare in città da soli, a conoscere un nuovo aspetto dei professori, a divertirsi come non mai perché alla fine la gita è solo una e non sarebbe la stessa senza tutto ciò. Vorremmo che questi giorni durassero per sempre, ma dobbiamo tornare alla normalità. Ore 6:00 suona la sveglia. Il giorno del ritorno è purtroppo arrivato.
M.D. e L.B.