Il programma Erasmus non è solo un’opportunità per gli studenti, ma anche per i docenti, che possono confrontarsi con nuovi metodi educativi e sperimentare sistemi scolastici diversi. Dalle tecnologie utilizzate in classe alle dinamiche tra insegnanti e studenti, il viaggio Erasmus si è rivelato non solo una crescita personale, ma anche uno stimolo per ripensare il ruolo della scuola nella società di oggi. A questo proposito, abbiamo intervistato alcuni dei professori che hanno partecipato al suddetto progetto. Partendo dalla sua esperienza diretta, ci può raccontare come è stata strutturata questa opportunità? L’esperienza è stata divisa in 3 parti: una prima informativa sul sistema scolastico portoghese, una seconda che ha riguardato l’applicazione del metodo di insegnamento “context for content” con obiettivo quello di rendere l più efficace, l’apprendimento, e infine una parte di visiting, che consiste in visite a scuole o istituzioni educative. Il sistema scolastico Italiano differisce da quello portoghese? In quali ambiti? Nella scuola di Lisbona si evince una forte autonomia degli studenti che, guidati da un forte senso di responsabilità si autogestiscono. Dal punto di vista della valutazione è grosso modo simile al sistema italiano. Quali obiettivi vi eravate posti prima di iniziare il viaggio? Tra gli obiettivi, vi è certamente la ricerca e il consolidamento di nuove tecnologie che possono agevolare l’apprendimento. Per quanto riguarda il rapporto tra studenti e professori nel sistema di Lisbona , quali sono le differenze? Una differenza evidente nel sistema è data dal senso di responsabilità che hanno gli studenti. Nella giornata scolastica gli studenti hanno 40 minuti di attività e 20 di pausa in cui possono stare nei diversi ambienti scolastici, come zone dedicate allo sport. Per quanto riguarda le differenze organizzative? Le scuole di cui siamo stati ospiti, erano dei complessi che univano due fasce d’età differenti, le elementary school e middle class. Gli studenti, inoltre, hanno la possibilità di approfondire lo studio di materie che normalmente vengono studiate in maniera approssimativa tramite dei corsi aggiuntivi. Le esperienze condivise da questi docenti confermano come l’Erasmus sia una straordinaria opportunità di crescita anche per gli insegnanti, oltre che per gli studenti. Queste esperienze riportano in mente che l’insegnamento è un processo in continua evoluzione, che trae forza dal confronto con nuove idee. L’Erasmus dimostra che il futuro è un viaggio che vale la pena intraprendere.
L.M.